La bufala dell’Arresto di Mussolini



La bufala dell’Arresto di Mussolini

C'è una "bufala" che viene tranquillamente accreditata come fosse verità da tutti coloro che parlano degli avvenimenti del 1943. Si tratta del preteso "arresto" di Mussolini, il 25 luglio, a Villa Savoia.

Il giacobino Gérard, nell'opera pucciniana "Andrea Chénier", canterebbe: "E' vecchia fiaba, che beatamente ancora beve il popolo"


In realtà, NON VI FU NESSUN ARRESTO. Inventare questa storiella ha fatto comodo sia ai fascisti che agli antifascisti. Ai primi, per fare del vittimismo fuori luogo, ai secondi non solo per inveterato odio antimonarchico, ma anche per far dimenticare il bel servizio che a Mussolini hanno fatto loro, ammazzandolo come un cane e impiccandolo a testa in giù.

A parte il rilievo logico che per un arresto occorrevano accuse ben precise e un atto giudiziario di incriminazione, assolutamente inesistenti il 25 luglio del 1943, sta di fatto che la verità storica è molto semplice.

Nel colloquio fra il Re e il Capo del Governo dimissionario, il Re disse chiaramente che si assumeva il compito di garantire la sicurezza del suo interlocutore. Questi non obbiettò nulla, in quanto sapeva perfettamente che contro di lui vi erano odi profondissimi e terribili. Dunque, quando all'uscita dalla villa trovò i Carabinieri non si stupì affatto. Salì nell'ambulanza, comprendendo che l'operazione rientrava nelle misure di sicurezza predisposte dal Sovrano (questi aveva detto: "Rispondo della vostra persona con la mia testa").

Questo è tanto vero che, nella stessa notte, vi fu tra Mussolini e il suo successore Badoglio uno scambio di messaggi - volutamente ignorato dagli storici, ma pubblicato proprio da Mussolini nella "Storia di un anno". nel quale Badoglio ribadiva la precisazione del Re, e Mussolini RINGRAZIAVA (sì, avete letto bene, ringraziava!) ribadendo la sua fedeltà allo stesso Re.


Vi è di più. Subito dopo, i capi responsabili fascisti (Scorza per il partito, Galbiati per la milizia) ricevettero - evidentemente, da Mussolini - il preciso ordine di non reagire e di collaborare col nuovo governo Cosa che fecero, mentre è certo che volendo avrebbero ben potuto comportarsi in modo opposto (Scorza fu poi processato sotto la RSI, e assolto: dimostrò di avere agito per ordine superiore).

Ahimè, neppure i monarchici sono stati capaci, negli anni, di enunciare una precisazione così elementare......!

Franco Malnati
(franco.malnati@libero.it).